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Il Brandy
VETUS è un hors d’age brandy invecchiato in botti di rovere per 47 anni.
Si presenta con una seducente veste color topazio con venature ambrate.
Conquista il naso con profumi di marzapane, cera d’api, legno di liquirizia, resina e rabarbaro.
Al gusto è caldo, appena piccante, avvolgente.
Si distende in un lungo e coinvolgente finale, gravido di ritorni di liquirizia e preziosi accenni di pepe di Giamaica.
anni di
invecchiamento
La storia
Era il 19 Aprile del 1970 quando Vincenzo Montuori, detto Enzo, comprò un vasto appezzamento di terreno nella zona di San Lorenzo, una piccolissima frazione di Sant’Egidio del Monte Albino, nella provincia di Salerno.
Nel cuore dell’Agro – Nocerino – Sarnese.
Consueto, ma moderato bevitore, Vincenzo era un grosso esperto di Distillati e Superalcolici.
Fu così che da una terra semi-abbandonata costruì quella che all’epoca era una delle più grandi Fabbriche della Campania.
La "Fabbrica dello Spirito"
Vincenzo era un uomo d’affari, a cui piaceva il lusso, ma non disdegnava opere umanitarie ed era molto sensibile alle tematiche sociali.
Difatti fece costruire un campo di calcio adiacente alla sua immensa fabbrica che prese un nome simile; si intitolò, ufficiosamente, il “Campo dello Spirito”.
Sogni e gloria, tuttavia, andarono man mano perdendosi in vicissitudini strettamente personali e sfortune varie.
trovatori di questo Distillato dal colore di bronzo.
Il marchio non poteva privarsi dei 2 leoni rampanti che rappresentano la cittadina di Sant’Egidio del Monte Albino.
Ad oggi, e per sempre, ci sono soltanto 1224 bottiglie di veTus. Questa, è una di quelle.
La "Fabbrica dello Spirito"
Vincenzo era un uomo d’affari, a cui piaceva il lusso, ma non disdegnava opere umanitarie ed era molto sensibile alle tematiche sociali.
Difatti fece costruire un campo di calcio adiacente alla sua immensa fabbrica che prese un nome simile; si intitolò, ufficiosamente, il “Campo dello Spirito”.
Sogni e gloria, tuttavia, andarono man mano perdendosi in vicissitudini strettamente personali e sfortune varie.
trovatori di questo Distillato dal colore di bronzo.
Il marchio non poteva privarsi dei 2 leoni rampanti che rappresentano la cittadina di Sant’Egidio del Monte Albino.
Ad oggi, e per sempre, ci sono soltanto 1224 bottiglie di veTus. Questa, è una di quelle.
Dopo 47 anni
I Torrente fecero subito esaminare una parte del contenuto che risultò di ottima fattura.
Immediatamente iniziarono i primi studi su quel “tesoro” trovato per caso.
Gli venne dato subito un nome, “veTus”, che in latino significa “antico”, “vecchio”.
Nomen Omen. Destino volle che al centro del nome scelto ci fosse proprio la T dei Torrente, gli audaci
Quello che era e doveva essere un fiore all’occhiello, ben presto ritornò un luogo abbandonato.
Nel 2017, La Torrente, Azienda Conserviera nota in tutto il territorio Nazionale e con molti sbocchi a livello mondiale, per rafforzare le proprie radici sul territorio e valorizzarne ancora di più il potenziale, con una sostanziosa somma, rileva la “Fabbrica dello Spirito”, ereditandone tutto ciò che ne comprende.
La numero 20
Era tutto da buttare, sfasciare e rifare da capo. O quasi.
Con sommo piacere, i Torrente, trovano ben 15 Tini e 23 Botti alti quanto una casa.
Esterefatti, iniziano a toccare con mano questo legno antico, ben mantenuto e che sprigionava ancora odore di alcool. Ma era sera inoltrata e le luci dell’immenso stabile non erano ancora funzionanti. Si ripromisero di ritornare all’indomani, e così fu.
Erano le 7:00 del mattino ed il sole già iniziava ad emanare i suoi raggi di sole.
Fasci di luce che, purtroppo, oltrepassavano i tini e le botti, che oramai avevano perso la loro consistenza. Ciò significava che le botti erano purtroppo vuote. Non tutte però!
La Botte n.20, un po’ più nascosta, sembrava non far trapelare alcuna luce. Quella botte conteneva litri e litri di Brandy invecchiato.
La numero 20
Era tutto da buttare, sfasciare e rifare da capo. O quasi.
Con sommo piacere, i Torrente, trovano ben 15 Tini e 23 Botti alti quanto una casa.
Esterefatti, iniziano a toccare con mano questo legno antico, ben mantenuto e che sprigionava ancora odore di alcool. Ma era sera inoltrata e le luci dell’immenso stabile non erano ancora funzionanti. Si ripromisero di ritornare all’indomani, e così fu.
Erano le 7:00 del mattino ed il sole già iniziava ad emanare i suoi raggi di sole.
Fasci di luce che, purtroppo, oltrepassavano i tini e le botti, che oramai avevano perso la loro consistenza. Ciò significava che le botti erano purtroppo vuote. Non tutte però!
La Botte n.20, un po’ più nascosta, sembrava non far trapelare alcuna luce. Quella botte conteneva litri e litri di Brandy invecchiato.
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